Nazionale

Prevenire e combattere la violenza con sport e educazione

Giornata nazionale contro il bullismo e Safer Internet Day: le iniziative Uisp per prevenire con lo sport la violenza

 

Il 7 febbraio si è celebrata la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, istituita su iniziativa del Miur, il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca. Una giornata importante e un'occasione per riflettere su un fenomeno ancora troppo diffuso e che assume forme differenti. Diverse le iniziative Uisp in occasione della giornata.

Il comitato Uisp Empoli Valdelsa attraverso lo sport fornisce strategie di risoluzione dei conflitti, favorendo inclusione e cooperazione. Attraverso le attività del comitato, rivolte a bambini e ragazzi, e grazie ai giochi cooperativi, i ragazzi possono comprendere il senso e la forza dell'unione e dello stare insieme. In un video realizzato per l'occasione, i più piccoli raccontano l'insegnamento che le attività del comitato lasciano loro: amicizia, rispetto, inclusione, reciprocità.

Per il video GUARDA QUI

Anche Uisp Bologna si schiera contro il bullismo, utilizzando lo sport come mezzo per contrastare questo fenomeno. Il progetto "Equi prossimi: muay thay young a fumetti", attivato nel 2018, permette ai partecipanti di accrescere la propria autostima attraverso lezioni di muay thay e fumetto. Tra gli obiettivi c'è il rafforzamento nei partecipanti del processo di crescita individuale e collettiva, basata sull'incremento dell'autostima, dell'autoefficacia e dell'autodeterminazione.  Il progetto si articola in percorsi sportivi e educativi, in cui i giovani sono inseriti gratuitamente presso l'Associazione Sportiva Sempre Avanti, con il supporto del Centro di Giustizia Minorile, dei Quartieri del Comune di Bologna, delle Cooperative sociali e delle associazioni. Nel corso del progetto, i ragazzi hanno imparato a confrontarsi con la forza fisica dell’altro e a raccontare di sé, dei propri interessi o difficoltà. 

 

 

In un articolo su Il Corriere della sera - "Amo la danza, non il calcio, deriso per la mia unicità" - si racconta la storia di Santiago, cresciuto con il sogno di danzare e deriso per la sua omosessualità. Dietro il personaggio letterario di Santiago in #cuoriconnessi di Luca Pagliari si cela Michael, anzi Maikol, come preferisce si scriva il suo nome d'arte. "Ho 21 anni e sono cresciuto nelle Marche. A scuola mi urlavano 'brutto fr**** perché amo la danza e non sono un maschio convenzionale. Il fatto di non giocare a calcio mi ha reso un bersaglio per i bulli. I social hanno amplificato le offese. Quando provi a rispondere con la stessa cattiveria di chi ti attacca, il cyberbullo svanisce nel nulla: se blocchi l'account, sparisce e poi ricompare da un'altra parte. Senza tregua", spiega Santiago. "Crescendo ho imparato a non rimuginare, a lasciarmi scivolare addosso le offese. Ho perso mia madre, argentina, che avevo 11 anni. Con lei guardavo la tv e un giorno ho capito che avrei voluto fare il ballerino showman. Da mia madre ho ereditato la passione per i balli latini, come il reggaeton. La danza mi ha salvato da tante cose, le amiche mi hanno sempre incoraggiato", prosegue. Ma come Santiago ci sono tantissimi altri ragazzi vittime di offese, di episodi di bullismo, di violenza sia fisica che on line.

Alla giornata contro il bullismo e il cyberbullismo si lega il Safer Internet Day, l'8 febbraio, giornata internazionale di sensibilizzazione per i rischi di Internet. Come si sottolinea in articolo su Il Corriere, "Nelle vite impigliate - Il Cyber bullusmo senza freni, serve un'altra idea della rete", il passaggio dal prepandemia ad oggi ha fatto registrare un aumento di reati collegati al fenomeno del cyberbullismo. I numeri del 2021 confermano un trend in crescita tanto che, secondo la polizia postale, l'aumento di minori coinvolti in reati di cyberbullismo nel quinquennio 2016-2021 è stato del 257%. Una percentuale che sollecita interventi urgenti per impedire che la situazione possa peggiorare. "Viviamo una dimensione molto più pericolosa rispetto al passato. Quello che fino a qualche anno fa rimaneva contestualizzato in un determinato ambito adesso coinvolge molte più persone", sottolinea Ivano Gabrielli, direttore del Servizio di polizia postale e delle comunicazioni della Polizia di Stato. L'incremento dei casi seguiti dalla polizia nel 2021 è stato del 13%, con la fascia d'età più coinvolta compresa tra i 14 e i 17 anni. "In un anno, le vittime minorenni di reati informatici sono aumentate del 47%. Ciò che prima rimaneva privato ora diventa virale e incontrollabile, un video buffo può provocare danni inimmaginabili. Ci possono essere conseguenze psicologiche, non solo per le vittime, ma per gli autori di queste bravate che si ritrovano a dover rispondere di condotte rilevanti", prosegue Gabrielli.

Per l'occasione - come si legge su Redattore sociale - l'Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), il Comitato Interministeriale per i Diritti umani (Cidu) e l’Unicef Italia hanno tradotto e pubblicato il Commento generale n. 25 “Sui diritti dei minorenni in relazione all’ambiente digitale” del Comitato Onu sui Diritti dell’Infanzia. Nel documento si evince che il digitale è un'opportunità per realizzare i diritti dei minorenni, ma si raccomandano misure per tutelarli dai rischi. "Garantire un accesso consapevole al digitale può aiutare i minori a esercitare i loro diritti civili, politici, culturali, economici e sociali. Come ricorda il Comitato, se l’inclusione digitale non viene raggiunta, è probabile che le disuguaglianze esistenti aumentino e che ne possano nascere di nuove”, dice l’Autorità garante Carla Garlatti in una nota. Ad essere più interconnessi sono i minorenni, che vivono in un mondo sempre più digitalizzato. "In occasione del Safer Internet Day abbiamo lanciato la versione italiana del Commento n. 25 con l’obiettivo di fornire uno strumento utile alla protezione dei minorenni in rete, affinché vengano rispettati i loro diritti – come ricevere informazioni corrette sui rischi e i pericoli on line – e per facilitare un adeguamento delle politiche e delle normative che li vedono protagonisti in relazione all’ambiente digitale”, sottolinea Carmela Pace, presidente Unicef Italia.

“Con questo ulteriore contributo rafforziamo gli strumenti a disposizione delle istituzioni, delle associazioni, degli operatori tutti a favore della tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Il Comitato ONU sui diritti dell'infanzia con i Commenti generali fornisce delle indicazioni per il rispetto dello spirito e della lettera della Convenzione ONU anche su nuove tematiche, come quella dell'ambiente digitale, ambiti non esistenti all'epoca della sua stesura, più di trenta anni fa. È per questo che, grazie alla permanente collaborazione con l’AGIA e il Comitato italiano per l’UNICEF, permettiamo alla Convenzione di essere sempre attuale anche in Italia, traducendo e diffondendo i contributi del Comitato ONU, ma anche elaborando delle versioni child friendly che intendono contribuire a rendere i bambini e gli adolescenti soggetti protagonisti nell'attuazione dei loro diritti”, dichiara Fabrizio Petri, presidente del Comitato Interministeriale per i Diritti Umani (CIDU) e Inviato Speciale per i Diritti Umani delle persone LGBTIQ+. Per il Commento generale n. 25 clicca qui